Il gaslighting: una subdola forma di manipolazione psicologica
- Dott. Luca Raspatelli
- 26 set 2024
- Tempo di lettura: 4 min

Il gaslighting è una tecnica di manipolazione psicologica in cui una persona cerca di far dubitare un'altra delle proprie percezioni, memorie e giudizi. Questo fenomeno può verificarsi in vari tipi di relazioni e contesti, inclusi quelli familiari, lavorativi e di coppia.
Cos'è il gaslighting?
Il termine "gaslighting", da non confondere con ghosting, descrive una forma di abuso emotivo in cui il manipolatore distorce la realtà per far dubitare la vittima di se stessa e della sua percezione del mondo. Questa strategia viene utilizzata per ottenere controllo e potere, creando una dipendenza psicologica nella vittima.
Violenza Psicologica e gaslighting
Il gaslighting è una forma di violenza psicologica che non si manifesta attraverso esplosioni di rabbia o comportamenti impulsivi, ma attraverso azioni subdole e ingannevoli. Il manipolatore presenta affermazioni false come verità, con l'obiettivo di minare l'autonomia e la capacità decisionale della vittima, portandola a una dipendenza psicologica e fisica.
Chi Pratica il gaslighting?
Le persone che utilizzano il gaslighting spesso mostrano tratti di personalità manipolatori o narcisistici. Questi individui si impegnano in comportamenti volti a creare una dipendenza emotiva nella vittima, ottenendo così controllo e potere su di lei.
Tecniche di gaslighting
Il gaslighting può assumere molte forme, ma alcune delle tecniche più comuni includono:
Negazione di eventi avvenuti.
Distorsione della realtà.
Diffusione di false informazioni.
Minimizzazione dei sentimenti della vittima.
Svalutazione costante.
Gaslighting in Famiglia
All’interno della famiglia, un esempio di gaslighting può emergere nella relazione tra genitori iperprotettivi e il figlio. Il genitore manipolatore può essere anche estremamente autoritario o narcisista, adottando una modalità relazionale basata su:
Eccessiva protezione.
Induzione di sensi di colpa.
Svalutazione delle capacità del figlio.
Questi genitori possono instillare sensi di colpa nei figli per mantenere il controllo, facendoli sentire costantemente inadeguati o responsabili di situazioni negative.
Ad esempio, il figlio può essere vittima di gaslighting da parte della madre quando:
Gli viene attribuita la colpa della fine della relazione tra i genitori.
Le sue abilità vengono sottovalutate o i suoi interessi denigrati.
Sulla base di questo, i figli di genitori manipolatori possono sviluppare una scarsa fiducia in se stessi e nei propri giudizi, con conseguente insicurezza e bassa autostima.
Gaslighting sul lavoro
Nel contesto lavorativo, il gaslighting può essere perpetrato da colleghi alla pari o superiori. Questa forma di abuso psicologico mira a destabilizzare la vittima, facendola dubitare delle proprie capacità e percezioni. Un esempio comune è un superiore che nega di aver ricevuto una proposta fatta dal dipendente, creando confusione e dubbi in quest'ultimo.
Il gaslighting sul lavoro mira a:
Destabilizzare le sicurezze della vittima.
Sottometterla e impedirle di esprimere le proprie idee.
Ridurre la soddisfazione lavorativa, aumentando stress e incertezza.
Un esempio concreto potrebbe essere quello di un dipendente che, durante una riunione di lavoro, propone un tema per lui importante e successivamente il capo nega completamente di aver ricevuto quella proposta. Questo provoca un senso di confusione nella persona, che può arrivare a dubitare di se stessa.
Gaslighting nella coppia
Nelle relazioni di coppia, il gaslighting può essere utilizzato per controllare e manipolare il partner. Un esempio tipico è il partner che, coinvolto in una relazione extraconiugale, nega ogni accusa e fa sentire l'altro insicuro e inadeguato. Frasi come "Sbagli sempre tutto" o "Non ricordi mai le cose correttamente" sono comuni e mirano a far dubitare il partner delle proprie percezioni e sentimenti.
Il ciclo della violenza psicologica porta il manipolatore a mettere in discussione, fino a distruggere, le sicurezze del partner, ricorrendo a frasi come:
"Sbagli sempre tutto, non ne combini mai una giusta."
"Come fai a non ricordartelo, me lo hai detto tu!"
Questi messaggi di svalutazione creano relazioni tossiche, feriscono a livello emotivo e fanno dubitare il partner di se stesso, umiliandolo pubblicamente e causando crisi di coppia. Un altro esempio è il breadcrumbing, in cui il manipolatore offre briciole d'amore per mantenere il partner legato a sé, negando le proprie reali intenzioni.
Personalità e comportamenti del gaslighter
Gli individui che praticano il gaslighting spesso presentano tratti di personalità manipolativa o narcisistica. Alcuni comportamenti tipici includono:
Gaslighter seduttivo: Controlla la vittima adulandola.
Gaslighter apparentemente gentile: Mantiene una facciata positiva ma manipola per soddisfare i propri bisogni.
Gaslighter intimidatorio: Critico e sprezzante, induce sentimenti di disperazione nella vittima.
Oltre che associato a tratti di personalità narcisista, il gaslighting è collegato a comportamenti antisociali (sociopatia), configurandosi quindi come espressione di aspetti disfunzionali della personalità. Nello specifico, sarebbero coinvolti tre domini della personalità:
Distacco: mancanza di empatia e incapacità di coinvolgersi in relazioni interpersonali intime.
Disinibizione: bassa intelligenza emotiva che si traduce nella difficoltà di gestione dell’impulsività e delle emozioni.
Antagonismo: tendenza a criticare e screditare l’altro.
Il gaslighter si configura come personalità manipolatoria che, attraverso il raggiro, ha come obiettivo quello di fare compiere all’altro azioni per proprio tornaconto personale, approfittando della vittima a scopo egoistico. Egli non prova senso di colpa per quello che fa, poiché l’obiettivo è quello di soddisfare il proprio ego e accrescere la propria autostima.
La persona che si trova a ricevere le attenzioni del manipolatore si sente apprezzata, amata e coccolata e pensa di star vivendo “un sogno ad occhi aperti” o una relazione “troppo bella per essere vera”. Per questo fa difficoltà a capire e accettare di essere vittima di una manipolazione, essendo offuscata dalle attenzioni e dai gesti “amorevoli” che le vengono riservati.
Quando si arriva alla fase di svalutazione, se la persona ha una buona autostima riesce a troncare la relazione e a staccarsi dal manipolatore. Se invece è una persona con scarsa stima di sé, che ha sviluppato una forte dipendenza affettiva nei confronti del manipolatore affettivo, il distacco può non avvenire o richiedere molto tempo di prima di essere portato a termine.
Per questo genere di persone è più difficile accettare che la persona che hanno “conosciuto” nella prima fase della relazione non esista. Passano sopra a bugie, mancanze e comportamenti incoerenti e dannosi pur di preservare il legame, spesso dando la colpa a se stessi per il declino della relazione e soffrono di sindrome d’abbandono.
Essere consapevoli delle tattiche di gaslighting è fondamentale per proteggersi. Fidati delle tue percezioni, cerca supporto e stabilisci confini chiari per mantenere la tua integrità emotiva e mentale.
Se senti di avere necessità di supporto o vuoi approfondire temi legati al benessere psicologico, non esitare a contattarmi. Sono disponibile per appuntamenti e consulenze. Puoi raggiungermi al numero +393451561557 o via email a lucaraspatelli.psicologo@gmail.com
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